giovedì 13 dicembre 2007

Luna.


Luna, te vedo.
Dalla finestra sur tetto della camera da letto
me appari sola, bianca, soridente.
L'anni che tenghi in su le spalle,
le rivoluzzioni che fai tutti li mesi,
pe te so cose da gnente,
come pe noi il popolo dell'eschimesi.
Te scivola tutto, t'arimbarza niente.
Ispirazione fonte de tanta ggente,
stai ferma e movi: l'acqua, li vurcani, le femmine e l'omo lupo collo sangue ribbollente.
Si te guardo,
de notte e in bona compagnia,
me fai er core fertile,
che trabbocca de poesia.
Scruto sù,
sei na scenografia,
e penzo ai mejo morti,
inclusi pure quelli mia.
Ho sentuto che te se stanno a venni a pezzi come un bue,
ggente strana l'acquirenti, l'ho visti ieri su raidue.
Io non lo so se quanno lascerò sto monno,
pe raggiunge un altro posto lì ner cielo,
na fermeta la farò puro da te Luna
si non artro pe guardamme da ndo vengo,
cerca' de localizza' casa mia e auguraje da lissù bona fortuna.
E se na vorta là,
vedenno quer pianeta tutto blu,
colorato dalla tera,
me verà da piagne pe la commozzione,
c'avrò da fa li conti co sto momento,
che prima de vedette bello era e mo so lacrime de costernazione..
Allora vojo spera de non sta solo,
ma co guarche ladro, infame o spia,
che me dica "chi c'ha er pane nun c'ha i denti!",
e io a lui, "mortacci tua!".
ah bbianca e a spicchi Luna,
come la mela magnata a colazzione.
E allora sì, non ce penso, c'hanno raggione:
sei solo un sasso,
certo magara,
un bel sassone.

venerdì 16 novembre 2007

Di fretta.

Il tempo è bello quando c'è il sole, tiranno quando vai di fretta.
Da quando ho finito il liceo, nel 2001, mi sono svegliato presto la mattina solo un centinaio di volte. Le restanti mattine ho dormito fino a tardi.
Ho mangiato sempre all'una, al massimo all'una e mezza. Tranne due o trecento volte.
Verso le 15, due tremila volte sono andato in biblioteca. Altre trecento volte circa le ho passare in facoltà, un migliaio a casa davanti al pc.
Alle 19 e 30, diciamo 1300-1400 volte, sono andato a casa a mangiare. Una cinquantina di volte sono andato anche al ristorante.
Duemila e 500 dopo cena (circa) li ho trascorsi con gli amici, di cui molti (più della metà) nelle case ospitali.
Dopo l'una di notte, tendenzialmente, sono stanco e, spesso, sbadiglio, così che, almeno un migliaio di volte, mi sono inventato una scusa e sono tornato a casa, a risparmiare energie intellettuali per scrivere questo post sul mio nuovo blog.
E adesso che ho partorito questo obrobrio che me invento?

si accettano consigli,
Pepaldo